Vogliamo veder condannato il bracconiere di Lupi!
Le associazioni ecologiste Federazione nazionale Pro Natura
e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus hanno provveduto (22 febbraio
2016) a denunciare alle Procure della Repubblica presso i Tribunali
di Parma e di Monza (dove ricade
il Centro produzione televisivo Mediaset) l’ignoto bracconiere di Lupi
fra i protagonisti del servizio televisivo andato in onda nel corso della
trasmissione Le Iene del 16 febbraio 2016.
Qui il video “Quando il Lupo diventa una minaccia”, di Veronica
Ruggeri, girato nell’Appennino Parmense, dove vi sarebbe una vera e
propria pretesa invasione di Lupi. Nel video compare un ignoto bracconiere
che si vanta di aver ucciso almeno 15 esemplari di Lupo
con modalità particolarmente crudeli (mediante un amo).
In realtà, il ritorno del Lupo sull’Appennino Parmense, ormai a
partire dagli anni ’90 del secolo scorso, costituisce un importantissimo
arricchimento della biodiversità e la fondamentale forma naturale di
contenimento degli ungulati, in particolare il Cinghiale (Sus scrofa).
Il servizio televisivo andato in onda è criticabile per molti
versi, in ogni caso l’uccisione di un Lupo (Canis lupus),
specie particolarmente protetta, è sanzionata penalmente (art. 30, comma 1°, lettera b, della legge n. 157/1992 e
s.m.i.), mentre “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona
la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi”
ai sensi dell’art. 544 bis cod. pen.
La situazione del Lupo in Italia è certamente migliorata nel corso degli ultimi
anni[1] proprio grazie alle normative di tutela e alle varie iniziative di contrasto della predazione del bestiame domestico finanziate con fondi comunitari e nazionali. Tuttavia nel solo
periodo 2013-2015
sono stati uccisi da bracconaggio (40,8%) e
incidenti vari
(45,6%) almeno 115
esemplari. E un altro grave rischio è rappresentato dall’inquinamento genetico.
Altro che assurde proposte di riapertura della caccia al Lupo sotto qualsiasi
forma!
Le associazioni ecologiste Federazione nazionale Pro Natura
e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus auspicano che la magistratura
inquirente accerti al più presto identità dell’ignoto bracconiere ed
eventuali complicità, perché sia sanzionato in modo esemplare.
p. Federazione nazionale Pro Natura e Gruppo
d’Intervento Giuridico onlus
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