Comunicato
stampa del 15/12/2015
IL
MONTE GRECO DI NUOVO NEI PIANI DI CEMENTIFICAZIONE DELLA REGIONE ABRUZZO: NUOVI
INTERVENTI A DANNO DELL’AMBIENTE PREVISTI DAL MASTER PLAN NEI PARCHI NAZIONALI
E NELLE AREE TUTELATE DALL’UNIONE EUROPEA
LIPU, Mountain Wilderness, Pro Natura,
Salviamo l’Orso, WWF e Touring Club
Italiano chiedono
un profondo cambiamento in direzione di un miglioramento della qualità del
territorio e di un turismo basato sulla tutela dell’ambiente
Un poderoso complesso sciistico,
basato su ben cinque nuovi impianti a fune, per collegare i complessi sciistici
di Roccaraso e Rivisondoli con quelli di Passo Godi e Scanno e farne un'unica enorme
stazione sciistica estesa oltre 200 km2, devastando per sempre gli habitat
preziosi e con alto valore ambientale del massiccio del Monte Greco,
direttamente nella Zona di Protezione Esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo,
Lazio e Molise, in Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale
tutelate a livello europeo e in importanti Foreste Demaniali Regionali gestite
dal Corpo Forestale dello Stato, con la presenza di specie minacciate e
sull’orlo dell’estinzione come l’orso bruno marsicano.
E poi interventi per lo
sviluppo del turismo invernale nelle aree montane del Parco Nazionale del Gran
Sasso e di quello della Majella, interventi a tappeto nel
settore del "wellness" (con realizzazione di “nuove attività
ricettive”) in tutto il comprensorio settentrionale del Parco Nazionale della
Majella. Questi i pesanti interventi contenuti nello schema di “master plan” presentato
dal Presidente della Regione D’Alfonso, da finanziare con oltre 100 milioni di
Euro provenienti da interventi di riassestamento di bilancio del Governo
nazionale.
Ma cosa c’è nel “master
plan” nel capitolo della tutela del territorio? Solo numerosi interventi di
regimazione delle acque a scopo irriguo e qualche generico intervento di lotta
al dissesto idrogeologico, di riduzione del rischio idraulico e dell’erosione
costiera.In pratica, soltanto interventi che mirano ad arginare gli effetti,
senza agire mai sulle cause dei problemi.
Le Associazioni ecologiste,
riunite nel cartello EmergenzAmbiente Abruzzo, chiedono all’Amministrazione
Regionale un incontro urgente per riesaminare insieme tutto il pacchetto sotto
il profilo della tutela ambientale, così come proficuamente avvenuto per il
Piano di sviluppo del Gran Sasso con il Vice Presidente Lolli, in modo da non dover
arrivare alla fase operativa con polemiche e battaglie muro contro muro, sicuramente
nell'interesse di nessuno e che farebbero solo perdere tempo e soldi a tutti.
Insistere su interventi
pesanti nelle aree protette a livello nazionale ed europeo significa infilarsi
in un vicolo cieco che non potrà che portare al totale immobilismo ed alla
perdita di questi ingenti finanziamenti. I nuovi interventi di
infrastrutturazione sciistica proposti sono infatti vietati dalla normativa europea e nazionale posta a tutela di
habitat e specie di grande valore ecologico, come l’orso bruno marsicano, il
lupo, il camoscio d’Abruzzo e l’aquila reale. Senza considerare che il “master plan”
di D’Alfonso è in palese contrasto con il rilancio del progetto APE (Appennino
Parco d'Europa), con il PATOM, strumento voluto anche dalla Regione Abruzzo per
la tutela dell’Orso Marsicano, e con il percorso teso a far riconoscere
dall’UNESCO le nostre montagne come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Il rilancio delle attività
economiche legate al turismo deve invece procedere di pari passo con il
miglioramento della qualità dell’ambiente e del turismo stesso, con relativo
aumento del valore dei servizi forniti dall’ecosistema e dell’occupazione
locale. Un’alternativa verde, insomma, basata su
piccoli investimenti diffusi sul territorio a vantaggio di un turismo più
moderno e di maggiore qualità, in crescita ovunque, basato sui valori naturali
unici del "cuore verde" d'Europa. Attraverso la
riqualificazione in chiave ecologica dei complessi
turistico-sciistici, l’attuazione di interventi di risanamento e
rinaturalizzazione del territorio e la realizzazione di mille micro-interventi
si potrebbe finalmente sviluppare un turismo indipendente dalla presenza di
neve sulle piste, in grado di rivitalizzare l’economia delle aree montane in
modo durevole, fornendo lavoro ad un gran numero
di persone per decenni e migliorando e non peggiorando la qualità del nostro
preziosissimo ambiente naturale. Si abbandoni, quindi, una volta per
tutte, ogni ipotesi di distruzionedi ambienti preziosi ed insostituibili che
potrebbero servire unicamente a diventare, nella migliore delle ipotesi,l'imitazione
povera delle grandi località sciistiche delle Alpi. Si scommetta invece sulla loro
vera valorizzazione perché la nostra regione diventi finalmente un punto di
riferimento internazionale nell'ottica di una fruizione sostenibile dei grandi
valori ambientali delle nostre montagne,che possono, se ben gestiti, diventare oggetto
di grande interesse da parte di crescenti flussi di un turismo qualificato ed
importante, sia nazionale che internazionale.
Stefano Allavena (LIPU),
Mario Marano Viola (Mountain
Wilderness),
Pier Lisa Di Felice (Pro
Natura)
Stefano Orlandini (Salviamo
l’Orso),
Bruno Petriccione, Elio Torlontano
(Touring Club Italiano)
Dante Caserta, Luciano Di
Tizio (WWF)
Nessun commento:
Posta un commento